Ariix: multa da 1 milione di euro per schema piramidale.

Brutto periodo per Ariix.

Dopo aver dichiarato bancarotta, aver patteggiato per frode ed essere stata ceduta ai nuovi proprietari negli Stati Uniti, anche in Italia l’azienda è finita sotto gli artigli delle autorità di vigilanza.

Vediamo nel dettaglio perchè.

Cos’è Ariix?

ARIIX fornisce prodotti per la salute, il benessere, la bellezza e la perdita di peso attraverso un’attività di vendita diretta, con una rete basata sul network marketing.

È possibile acquistare i prodotti dal sito web o tramite i distributori indipendenti, chiamati Brand Partner Ariix.

I prodotti includono integratori e bevande nutrizionali ARIIX, prodotti per la cura della pelle, soluzioni per la gestione del peso e sistemi di filtrazione dell’aria e dell’acqua.

Qui trovi una mia recensione del perchè non la consiglio ai networker.

E l’AGCM a quanto pare, mi ha dato ragione.

Chi ha segnalato Ariix all’AGCM?

Nel bollettino non viene chiarito, ma secondo BehindMLM, le autorità italiane hanno iniziato a indagare su Ariix e sulla società madre NewAge, A seguito di una denuncia presentata dal gruppo di tutela dei consumatori “Il Gatto e la Volpe Nel Web” nel 2018.

Fonte: BehindMLM

Le condotte contestate ad Ariix ed Unstoppable Generation.

Le condotte contestate e sanzionate sono due, e riguardano il periodo da maggio 2020 ad oggi.

Eccole di seguito:

1) Implementazione di un sistema di vendita illegale in Italia, noto comunemente come “ schema piramidale” (condotta attribuita all’azienda Ariix).

Il primo problema riscontrato, è che più della metà del fatturato di Ariix Italia deriverebbe dall’autoconsumo della rete vendita (dal 50 al 55%), e meno della metà dal consumo finale di clienti non distributori (dal 45 al 55%).

Sulla base delle informazioni fornite, l’AGCM ha stabilito che, per il 2021, il 50%-55% del volume di vendite di Ariix era costituito da acquisti di distributori.

Dopo un’ulteriore analisi, l’AGCM ha concluso che:

  • il materiale di marketing di Ariix si concentrava sull’espansione del numero di affiliati (reclutati) piuttosto che sulla vendita di prodotti;
  • oltre la metà del volume di vendite di Ariix era generato dagli acquisti dei distributori (rispetto alle vendite ai clienti al dettaglio);
  • il volume di vendite al dettaglio esistente in Ariix non era sufficiente a sostenere l’attività;
  • la sostenibilità economica di Ariix era direttamente correlata al numero di distributori che aveva;

Sulla base di questi risultati, l’AGCM ha concluso che esistono le condizioni per un sistema di vendita piramidale e che il sistema di vendita di Ariix presenta tutte le caratteristiche di uno schema piramidale.

Il Consiglio di Stato ha recentemente affermato che i sistemi di vendita “piramidali” sono vietati in Italia se soddisfano tre condizioni:

  1. L’azienda promuove principalmente il proprio sistema di guadagno, anziché i propri prodotti.
  2. Il sistema di guadagno incentiva maggiormente il reclutamento di nuovi venditori, e meno sull’ingresso di nuovi clienti NON venditori.
  3. Il fatturato dell’azienda deriva più dall’autoconsumo dei venditori, che dal consumo dei clienti non venditori.

In altre parole, i sistemi piramidali sono quelli in cui le persone sono incoraggiate a pagare per guadagnare di più, e a convincere altre persone a fare lo stesso, ma il denaro guadagnato principalmente proviene dal reclutamento e dal consumo di nuovi venditori, e non da un’attività legittima di vendita al dettaglio.

2) Promozione dei prodotti sui Social mediante pratica commerciale scorretta (condotta attribuita alla community Unstoppable Generation).

Nell’ambito dell’indagine, l’AGCM ha stabilito che Ariix ha realizzato vendite in Italia per 30-40 milioni di euro nel 2021.

Ariix è stata promossa in Italia principalmente attraverso la community Unstoppable Generation, che l’AGCM aveva inizialmente collegato all’azienda Unstoppable Generation S.r.l.

Le condotte della community Unstoppable Generation erano state sanzionate già una volta quando il team operava come gruppo di distributori indipendenti per la rete vendita di Juice Plus.

Per quanto riguarda i social media, l’AGCM ha rilevato che l’unico collegamento identificabile con Ariix era l’uso dell’hashtag #ariix, che non risulta sufficiente, poiché un hashtag non è adatto a rivelare il contesto in cui avviene l’interazione sociale.

Infatti, secondo l’AGCM:

  • La strategia di vendita adottata dai Promoter Ariix induceva i venditori a non rivelare lo scopo commerciale dei loro post.
  • Le linee guida di Ariix incoraggerebbero la condivisione di esperienze o consumi di prodotti che potrebbero non essere necessariamente autentici.
  • Dalle linee guida fornite da Ariix ai suoi venditori, emergerebbe che essi sono incoraggiati a proporsi essenzialmente come consumatori, facendo largo uso dei social network, costruendo la propria immagine pubblicitaria di venditore/consumatore, senza insistere sulla necessità di rivelare lo scopo commerciale e la natura pubblicitaria dei contenuti, al fine di reclutare nuovi membri.

L’AGCM ha concluso che i post pubblicati sui social media dai distributori di Ariix erano ingannevoli, in violazione del Codice del Consumo italiano.

Notiamo la recidiva della community Unstoppable Generation nel promuovere con la stessa pratica commerciale, ritenuta scorretta e già sanzionata per la promozione di Juice Plus, anche i prodotti Ariix.

Il parere dell’AGCOM su Ariix.

Dopo aver rilevato, in generale, il progressivo incremento dell’utilizzo quotidiano di internet tra la popolazione italiana anche al fine di acquisti di beni e servizi, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha considerato che tali mezzi di comunicazione, utilizzati da Ariix nell’offerta dei propri servizi alla clientela,

“risultano idonei a sviluppare un significativo impatto sui consumatori che sulla base delle informazioni lette nel sito del Professionista potrebbero essere indotti ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbero preso, così sviluppando, in concreto la piena potenzialità promozionale delle comunicazioni su citate”.

Pertanto, detta Autorità ha ritenuto che,

“allo stato della documentazione in atti, nel caso di specie, Internet sia strumento idoneo a influenzare significativamente la realizzazione” delle pratiche commerciali oggetto di parere.

Valutazioni di AGCM su Ariix.

L’Antitrust ha effettivamente riscontrato sia le omissioni, sia alcuni profili di ingannevolezza, riguardo ai 2 punti contestati.

Sulla base delle evidenze acquisite, e dei pareri espressi da AGCOM, AGCM ha verificato l’esistenza di condotte in violazione di diversi articoli del Codice del Consumo.

In particolare, gli articoli:

Com’era già stato comunicato alla community Unstoppable Generation nella vicenda Juice Plus, l’Antitrust ha infatti fatto notare che:

  • Bisogna sempre chiarire quando una testimonianza o un post sui Social è frutto dell’esperienza di un consumator, e quando invece è frutto di un venditore, il cui scopo è vendere o reclutare.
  • Bisogna sempre qualificarsi come Promoter di un dato prodotto, e mai spacciarsi per semplice consumatore, in caso si possieda un codice da distributore per il prodotto di cui parliamo.

Se sei un networker, devi capire questo.

Le regole per il nostro settore stanno diventando sempre più rigide, e ciò che veniva consigliato dal vostro Sponsor fino a ieri, oggi o domani diventerà semplicemente ILLEGALE.

La strategia del “Usalo, Parlane, Fallo provare” non basta più.

Quando sei su Facebook, Instagram o TikTok, e parli del tuo prodotto, non sei un semplice consumatore.

Sei un incaricato alla vendita. Anche davanti alla legge.

Quando sei su Facebook, e fai riferimento ai tuoi prodotti, mostrando i risultati che hai ottenuto grazie a loro, non fai parte dei semplici testimonial entusiasti.

Sei un incaricato alla vendita. Anche davanti alla legge.

Per la legge, state facendo pubblicità, a tutti gli effetti.

E se non impari a fare pubblicità come AGCM comanda, saranno sanzioni per te, e per la tua azienda.

“In particolare, il procedimento ha ad oggetto le forme di marketing occulto consistenti nel non rendere palese che i propri venditori agiscono nel quadro della propria attività commerciale, ovvero si presentano falsamente sotto la veste di consumatori”.

L’indicazione è di mettere bene in evidenza il vostro ruolo come distributore sul tuo profilo o sulla tua pagina Social, esattamente come già accade sul tuo sito web o quando vai ad un appuntamento, momento in cui dovresti tenere bene in vista il tesserino.

Io avevo avvertito i leader in tempi non sospetti.

Chi mi ha ascoltato, ha iniziato a cambiare strategia, e ne vede i risultati.

Gli altri, continuano a beccare sanzioni.

L’AGCM ha infine ribadito inoltre che i sistemi piramidali in Italia sono vietati.

Ariix: le condotte sanzionate.

AGCM ha quindi verificato le 2 condotte segnalate, e sanzionato Ariix per le seguenti violazioni del Codice del Consumo:

  • Pratiche commerciali scorrette
  • Azioni ingannevoli
  • Omissioni ingannevoli
  • Schema piramidale

La sentenza dell’AGCM contro Ariix è stata emessa il 13 dicembre 2022.

In totale, la sanzione complessiva ridotta ammonta a 960 mila euro.

AGCM ha infatti decurtato 200 mila euro dalla sanzione, tenuto conto del fallimento dichiarato dell’azienda negli Stati Uniti.

In sintesi…

In sintesi, da un lato Ariix è stata sanzionata per aver messo in campo un sistema di vendita di tipo piramidale, puntando molto più sull’autoconsumo dei propri incaricati alla vendita, che sulla vendita a clienti finali.

Il perchè è presto detto, e l’ho spiegato nella mia recensione.

Dall’altro, perchè i venditori della community Unstoppable Generation, in particolare quelli del team “Lady Network“, condividevano sui Social le proprie esperienze con i prodotti dell’azienda, sotto le mentite spoglie di consumatori reali disinteressati al guadagno che poteva derivare dalla vendita dei prodotti.

La normativa sulla promozione dei prodotti e dei servizi in Italia prevede che gli incaricati alle vendite rendano esplicito e chiaro nei loro post sui Social che stanno promuovendo i prodotti dell’azienda non solo come consumatori, ma anche come venditori.

In questo modo, i consumatori possono essere informati in modo trasparente e comprendere che gli incaricati alle vendite potrebbero trarre benefici finanziari dalla promozione dei prodotti.

Inoltre, questa normativa mira a proteggere i consumatori dalle pratiche commerciali ingannevoli e dalle testimonianze false, esagerate o fuorvianti.

Purtroppo è una condotta ingannevole ben diffusa anche negli Stati Uniti, e insegnata da Eric Worre ai suoi allievi, a cui appartengono i fondatori della community sanzionata per ben due volte in Italia [ne parlo qui].

[FONTE ORIGINALE: Bollettino AGCM n°1 di lunedì 2 gennaio 2023, pagina 212]

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