Nel mese di aprile 2019 l’Antitrust (AGCM) ha pubblicato la notizia della sanzione di 1 milione di euro a Juice Plus per pubblicità ingannevole.
Juice Plus sanzionata per…?
Partiamo con il dire che L’AGCM ha riscontrato “una forma di marketing occulto realizzata principalmente tramite pagine e gruppi segreti Facebook, consistente nel non rendere palese che i venditori dei prodotti JuicePlus agiscono nel quadro della propria attività commerciale, i quali, al contrario, si presentano falsamente sotto la veste di consumatori” e accertando “l’ingannevolezza delle informazioni diffuse con riguardo alle caratteristiche principali dei prodotti e dei risultati che si possono attendere dal loro utilizzo, soprattutto in termini di efficacia dimagrante e curativa, promettendo che con l’assunzione dei prodotti in esame sia possibile guarire da talune patologie o ottenere notevoli cali ponderali in poco tempo”.
I giornali hanno dato la notizia in maniera piuttosto variopinta e bizzarra, contribuendo a creare confusione su ciò che un networker potrebbe fare (e non può fare) in Italia.
Per aiutarti a fare davvero chiarezza sulla vicenda, vediamo di mettere in fila gli avvenimenti.
NOTA BENE: Allego anche i post originali, consultabili su Facebook, come invito a leggere i commenti sotto ciascun post.
Luglio 2018 – L’inchiesta di Selvaggia Lucarelli.
La nota giornalista Selvaggia Lucarelli, pubblica su “Il Fatto Quotidiano” un’inchiesta sulla presunta pubblicità ingannevole ad opera dei networker facenti parte del team “Unstoppable“.
“Leggete bene questo mio articolo uscito su Il Fatto sul fenomeno JUICE PLUS perché probabilmente capirete cosa sta succedendo a qualche vostra cara amica che da un po’ di tempo sembra invasata, ha iniziato a improvvisarsi nutrizionista, a fare post su fb tutti uguali dicendo che lei si gode i figli lavorando a casa e il tema “famiglia felice” per vendere i soliti beveroni dietetici.
È semplicemente finita nella rete Juice Plus, solito sistema di vendita multilivello in cui voi vi illudete di fare soldi e i soldi li fanno i pochi al vertice di questa specie di esercito di invasati educati dai loro “capi” a scrivere tutti le stesse cose.
E nel frattempo c’è chi esibisce la Porsche fiammante o come i fratelli Orrù esibisce piscine e nuove case comprate anche a mamma grazie a Juice Plus. Ragazze: sveglia!
Eccolo:
Qualche settimana fa mi sono imbattuta in un post su fb di una ragazza di Ravenna, tale Cristina, che a corredo di un suo selfie con tre signore visibilmente in carne sullo sfondo, aveva scritto “Festa di fine anno della scuola di mia figlia. Mamme, iniziate Slim and F., altrimenti i vostri mariti si girano a guardare altre mamme più curate!”.
Seguiva uno scambio di battute con un’altra ragazza che confermava come durante la festa della scuola, i mariti delle altre guardassero loro due belle e magre e non le proprie mogli.
La storia è finita in tragedia, con la scuola che l’ha convocata, minacce di denunce, lei che si è detta distrutta, un oscuro “ho perso il lavoro, sono disperata.”.
La faccenda mi era parsa surreale. E’ vero che ormai, se sei scemo, grazie ai social hai il privilegio di farlo sapere rapidamente a tutti, ma in questo caso non capivo come fosse possibile che una madre si fosse esposta in maniera così fessa, dileggiando docenti e madri della scuola della sua bambina.
Poi, in un’intervista successiva, Cristina, alla domanda “che lavoro facevi?” ha dichiarato: “Non voglio dirlo. Chi mi dava lavoro non è un’azienda ma una sorta di stile di vita! Le mie clienti mi ringraziavano, mi dicevano “Tu sei tutte noi!”.”
A quel punto, ho capito che c’era qualcosa di strano. E ho scoperto il magico mondo “Juice plus”, di cui Cristina faceva parte e sul cui nome ha deciso di sorvolare (forse) perché il marito lavora nella guardia di finanza (e di questo parlerò più avanti).
Vi ricordate Herbalife, la faccenda del marketing piramidale e l’esercito di invasati che giravano con adesivi sul cofano dell’auto, spillette e opuscoli motivazionali che al confronto i venditori ambulanti di Bombay sono persone schive?
Ecco, oggi la storia si è evoluta ed è nata Juice Plus, che usa i social per espandersi, rincretinire le Cristina sparse per il mondo e, ovviamente, guadagnare un sacco di soldi spillandoli a chi vuole dimagrire. La Juice plus è una azienda americana che vende sia sostitutivi dei pasti a base proteica che multivitaminici. Naturalmente, a prezzi imperdibili.
E tramite network marketing.
Sette barattoli di capsule denominate “Miscela bacche” o “Miscela verdure”, per dire, costano 319 euro, ma ci sono anche i soliti beveroni al cioccolato alla vaniglia e le minestrine chiamate “vegetable soup” che fa più figo. Fin qui, la solita solfa. Ne compri un paio e dopo due mesi sono ancora nell’armadietto della cucina con le farfalle da dispensa che gli girano intorno.
La novità sta nel fatto che Juice Plus non si limita a vendere prodotti ma recluta venditori col classico sistema di marketing multilivello (prendi provvigioni anche dalla rete dei tuoi sottodistributori) indicando come bisogna comportarsi sui social.
I profili dei venditori Juice Plus sembrano un inquietante esperimento di lavaggio del cervello ai danni di studentesse, mamme, casalinghe a cui viene data una lista di cose da pubblicare per sembrare magre, felici, vincenti e soprattutto benestanti grazie al lavoro dei sogni: vendere beveroni.
Le bacheche cloni prevedono pubblicazione di tot post al giorno con frasi motivazionali alla Osho del Tufello, di foto sorridenti con i figli perché vendere beveroni ti permette di lavorare da casa, ritratti di cibi sani e colorati, foto di scambi su whatsapp con le clienti che ti ringraziano perché erano grasse e infelici e ora grazie a te hanno il culo di Belen e la pace interiore del Dalai Lama.
E poi consigli dietetici, foto fuffa del prima e del dopo, mamme che lodano le altre mammine. C’è perfino quella che scrive “Lavoro online e grazie a Juice Plus posso fare i lavori di casa con le mie manine senza delegare! La mia casa voglio tirarla a lucido io stessa!”.
C’è la tizia che pubblica le foto in perizoma della figlia tredicenne per far vedere quanto è dimagrita. E poi bisogna lasciar intendere che a vendere capsule ai mirtilli si guadagna bene, benissimo, quindi foto con nuovi acquisti e borse firmate.
Il fatto che nessuna di queste tizie sia una nutrizionista o dietologa naturalmente è un particolare non trascurabile. Eppure, a leggere forum, bacheche e scambi tra consumatrici e rivenditrici, i consigli dietetici e alimentari sono una costante, pure se fino al giorno prima facevano le commesse alla Upim.
Nel loro curriculum, del resto, alla voce lavoro c’è “Trasforma la tua vita adesso” , “Volere è potere”. Ognuna delle venditrici possiede un codice.
Se ti convincono a comprare qualcosa online, tu utilizzi il loro codice. Loro guadagnano il 10%. Dai mille euro in su di venduto, la loro provvigione aumenta. Ci sono ingegneri, commesse e dipendenti comunali che si sono licenziati per inseguire il sogno Juice Plus.
Quelli che vendono molto creano il loro team di distributori e diventano “president”. La caratteristica dei president è ostentare. Far sapere che sono i king dei beveroni e che grazie alle minestrine liofilizzate rischiano di finire sulla copertina di Forbes.
Il team “Unstoppable” è quello dei più esaltati, la frangia più delirante. Dentro c’è Claudio Capozza che pubblica le foto della sua Porsche fiammante con scritte tipo “Sei già dentro al miracolo!”.
Ci sono anche i due fondatori ex camerieri e informatici di “Unstoppable”, i fratelli Stefano e Andrea Orrù, che pubblicano le foto della casa con la piscina che si sono comprati grazie a Juice Plus ricordando che ce l’hanno fatta grazie alla “scintilla di libertà” che hanno intravisto nei beveroni.
Se sei nel team “unstoppable” sui social devi fare quello che ti dicono loro. Se non lo fai, sei espulso.
Insomma, un’orda di casalinghe che si improvvisano nutrizioniste, un esercito di invasati che si fomentano reciprocamente a meeting motivazionali con finti premi e celebrazioni da notte degli Oscar.
#unstoppable #setuttipotesserosapere #nonfunziona #rEvolution #juiceplus #one_simple_change
[Qui il post su Facebook] – [Qui l’articolo su “Il Fatto Quotidiano”]
Luglio 2018 – La risposta di “Unstoppable Generation”.
Lo stesso giorno, “Unstoppable Generation”, affida la risposta alla sua pagina Facebook:
In seguito agli attacchi e alle informazioni diffamatorie ricevute da Ustoppable Generation come Community Online e soprattutto a discapito delle migliaia di persone che fanno parte di questo gruppo attivo di Incaricati alle Vendite (Figura Regolamentata a livello professionale e fiscale dalla legge 173 del 2005 che norma il settore, facendo una distinzione netta tra vendita piramidale e vendita diretta, e che regola anche il settore a livello fiscale, dando agli incaricati alle vendite delle varie aziende operanti in questo settore, un inquadramento fiscale ben definito) ci vediamo obbligati a scrivere questo post per offrire un quadro più chiaro riguardo il settore, la community e chi ne fa parte, e soprattutto riguardo le informazioni distorte e altamente diffamatorie apparse in profili social e blog e riviste online.
Unstoppable Generation è una community di persone che svolgono l’attività di Incaricati alle vendite per una azienda specifica che opera in questo settore.
L’azienda ha sempre lavorato nel rispetto del Cliente e impegnandosi a dare sempre il migliore servizio (inteso come pagamenti, rimborsi, customer service, ricerca e sviluppo del prodotto, materiale informativo, materiale integrativo attraverso le sue newsletter e il blog ufficiale) e soprattutto ha sempre difeso il settore offrendo ai suoi incaricati norme di condotta ben precise per aiutarli e stimolarli a lavorare nel rispetto del cliente, del pubblico, del mercato e della concorrenza.
In supporto di questo Unstoppable Generation nel tempo ha potuto creare strumenti di supporto all’operato dell’azienda, offrendo anche formazione e fortificando le norme di condotta che regolano il settore.
Attraverso i Social Media, luogo dove si sviluppa buona parte del Marketing della sopracitata community grazie all’ottimo lavoro dei singoli individui che ne sono connessi, vogliamo scusarci pubblicamente nei confronti di questi ultimi e soprattutto nei confronti dei Clienti che acquistano i prodotti dell’azienda che rappresentiamo, e che vengono tirati dentro l’occhio del ciclone di una “storm” mediatica che li accusa di essere “rincitrulliti”, “tordi”, “creduloni” (sono state fatte svariate altre considerazioni che non vogliamo aggiungere per rispetto del pubblico) perché hanno fatto la scelta, consapevole e ragionata, di acquistare da uno di noi un prodotto.
Ci sembra fuori luogo assistere a determinate accuse, e alla condivisione di informazioni tanto distorte e per lo più inventate, soprattutto perché si è scatenato nel mondo dei social un fenomeno che ha alimentato una atmosfera di odio, astio, maleducazione e minacce concrete nei confronti di Persone che svolgono un lavoro onesto, mettendo impegno e dedizione in ciò che fanno.
Siamo anche altrettanto consapevoli che nella vastità della nostra rete distributiva in una organizzazione di Incaricati nel mondo della vendita diretta esistono delle persone che non rispettano le norme di condotta aziendali, e che utilizzano la rete sociale senza rispettare le norme e spesso con contenuti decisamente fuori luogo.
Per tutelare il pubblico e il mercato, e migliorarci costantemente, oltre all’azienda, e alle associazioni e istituzioni del settore, noi stessi ci occupiamo di migliorare e ri-direzionare il lavoro di Incaricati che non rispettano le norme di condotta.
Nonostante non sia obbligo nostro come community, ci mettiamo sempre a lato delle aziende del settore, e come singoli ci impegniamo a far rispettare un lavoro etico, onesto e professionale.
Ci scusiamo con il Pubblico per questo, e ovviamente invitiamo i nostri utenti a riportarci comportamenti fuori dalle norme di condotta, di modo che possiamo agire per mantenere onestà e etica nel nostro operato e nell’operato di tutti i membri della community.
Questo ultimo punto, che rappresenta una realtà di qualsiasi azienda in qualsiasi settore, poiché il libero arbitrio porta le persone a comportarsi anche male in situazioni dove non è permesso o concesso da norme e/o buon senso, è un nostro punto di forza, su cui lavoriamo costantemente per migliorarci e offrire un migliore servizio e migliori contenuti.
Nonostante errori di “singoli individui”, l’accaduto degli ultimi giorni, e la disinformazione che circonda i fatti riportati in maniera falsa e/o distorta, non possono essere permessi ne tollerati da nessuna persona, e tantomeno da nessuna azienda o associazione.
Ci ritroviamo a ricevere negli ultimi 3 giorni informazioni di nostri colleghi che vengono MINACCIATI, ACCUSATI, RESI VITTIME DI ATTI DI BULLISMO, INSULTATI dentro e fuori dei Social Media, e questo ci rende sensibili e mostriamo come community vicinanza e solidarietà a tutte queste persone vittime di odio senza senso.
Per fare una giusta informazione ecco qui due punti importanti:
In Tema di Evasione Fiscale:
come viene espresso nella citata legge 173 del 2005, un Incaricato alle Vendite non può evadere il fisco in quanto impossibilitato dal sistema stesso di erogazione delle commissioni e Bonus che SUBISCE una RITENUTA DI IMPOSTA DEFINITIVA direttamente alla fonte, fatta dall’azienda erogatrice delle commissioni che funziona come Sostituto di Imposta (per gli ignoranti del tema, agisce come una società che tratta con dipendenti, paga le tasse al posto del “lavoratore” trattenendole dal “lordo” e versando il “netto).
Un IVD (Incaricato alle Vendite) quindi paga fin dal primo € l’IRPEF, e superata la soglia di 5.000 € netti, quando per legge si ritiene che non è più attività occasionale, viene aperta la P.IVA (aprirla è una “Conditio sine qua non” per poter rimanere attivi e percepire commissioni in una azienda di vendita diretta), e anche la posizione INPS che ognuno provvede ad aprirsi per i propri versamenti (in caso non fosse già aperta).
L’IVA viene riversata mensilmente o trimestralmente con moduli F24 allo Stato.
Una Fattura completa viene erogata dall’azienda ogni versamento di commissioni e bonus.
In Tema di Professione
Ogni singolo incaricato segue le Norme di Condotta rilasciate dall’azienda oltre alle norme di Buon Senso, ma in aggiunta a questo, la community stessa di Unstoppable Generation eroga strumenti di supporto e formazione riguardo l’aspetto professionale per evitare un qualsiasi problematica riguardo fraintendimenti in tema di utilizzo del diritto all’esercizio di altre professioni.
L’incaricato alle Vendite si occupa della Vendita e Distribuzione del Prodotto (che può essere di qualsiasi tipologia e in qualsiasi settore), e non eroga nessun tipo di servizio che sostituisce una consulenza professionale connessa con lo stesso settore merceologico o di mercato..
L’operato del singolo individuo non può quindi in nessuna maniera sostituire una consulenza professionale, perché si tratta di singoli Incaricati alle Vendite che distribuiscono un prodotto. Il Cliente infatti è libero di scegliere se acquistare o no il prodotto, e nel caso in cui lo ritenga opportuno rivolgersi a un esperto del settore di competenza.
L’azienda stessa controlla periodicamente o in base a segnalazioni chi prova a sostituirsi a una figura professionale del settore e si occupa di prendere provvedimenti come già è avvenuto in passato.
Siamo davvero costernati nel vedere questo clima di Odio e nel essere testimoni di minacce fisiche da parte di utenti singoli nei confronti dei nostri Incaricati e dei nostri fidati e appassionati clienti in seguito alle informazioni distorte che sono uscite pubbliche in Social Media e in testate e riviste online e cartacee.
Che questo settore avesse “haters” (come molte aziende in ogni settore) lo sapevamo, ma oggi ci schieriamo a lato di tutte le Vittime di un Cyber-Bullismo che non ha precedenti in questa industria della Vendita diretta, che viene svolto da persone oneste che hanno anche altre attività professionali o svolgono altri lavori e cercano di crearsi maggiore professionalità dedicandosi con passione a questo settore.
Sono state pubblicate foto e sono stati scatenati commenti di odio e astio e minacce su profili pubblici e privati di persone singole, contro qualsiasi tipologia di persona senza distinzione di età, sesso o esperienze…
Partendo dal presupposto che NESSUNO ha il diritto di giudicare, offendere o minacciare un suo simile, che sia esso colpevole o innocente, oggi assistiamo ad un abbrutimento generalizzato di persone che si scagliano con commenti di ODIO, con MINACCE, con INSULTI, con COMMENTI di basso gusto nei confronti di MINORI…
Noi continuiamo con il nostro operato, lottando contro chi lavora male, ma sempre schierandoci a difesa del nostro collega e collaboratore, sicuri del lavoro onesto che stiamo svolgendo e del valore che stanno portando nel mercato.
#unstoppablegeneration
Luglio 2018 – L’antitrust avvia procedimento.
Alla fine del mese, la stessa Lucarelli e il Codacons danno l’annuncio:
L’ Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) ha avviato un procedimento nei confronti della Juice Plus – l’ azienda produttrice di integratori alimentari, di cui peraltro si era occupata nelle scorse settimane la giornalista Selvaggia Lucarelli – dopo la segnalazione inviata dall’associazione di consumatori Codacons.
Nell’ informativa si parla di illiceità nella pratica commerciale: dai “gruppi segreti” di Facebook utilizzati dai venditori per scambiarsi informazioni e sponsorizzare i prodotti, alla diffusione – tramite soggetti che si presentano come consumatori – di informazioni “non veritiere” rispetto ai “risultati conseguibili con il prodotto Juice Plus”.
Inoltre si contestano i meccanismi di guadagno dei dipendenti.
Il procedimento è stato avviato in base all’ articolo 6 del Regolamento dell’ Autorità garante della concorrenza e del mercato che fa riferimento a “pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie”.
[Qui l’articolo sul sito del Codacons]
Agosto 2018 – Juice Plus si dissocia da Unstoppable Generation.
Selvaggia Lucarelli dà notizia, sempre dal suo profilo Facebook, di un comunicato inviato da Juice Plus ai suoi distributori, in cui si dissocia dal comportamento per cui sarebbero indagati i membri del team Unstoppable, annunciando la piena collaborazione con le autorità.
Testo del post:
Dunque. L’azienda Juice plus ha inviato un comunicato ai venditori affermando che sta già collaborando con l’antitrust e che la maggior parte dei suoi distributori hanno sempre lavorato correttamente.
Bene, ne siamo lieti.
Allora, già che c’è, oltre a tutto quello di cui abbiamo già parlato, spieghi all’antitrust come mai il principale gruppo di formazione jp di cui fanno parte praticamente tutti i più grossi venditori (Unstoppable, che poi dopo questa inchiesta diventa #untouchable) e “di proprietà” del direttore marketing di Juice plus Paolo Meucci e dei due gemelli Orrù, ha il regolamento che allego.
Perchè si leggono molte cose interessanti.
Per la legge, nel multilevel è espressamente VIETATO imporre acquisti del prodotto ai venditori, eppure qui non apri codici se non compri almeno 600 euro di prodotto. (su questo sono tutti CONCORDI, ho chiesto a chiunque mi abbia scritto se da parte dei coach assegnati gli era stato imposto l’acquisto di prodotti. Riposta: assolutamente sì.)
Non accedi al team di formazione Unstoppable se non compri.
E controllano pure se sei in regola coi pagamenti.
In compenso, sei fuori dal team se lo decidono loro e senza dover dare giustificazioni.
È vietato esibire guadagni e usarli come specchietti per le allodole. Loro, come ammettono nel documento allegato, hanno gruppi fb dedicati alla pubblicazione degli assegni. (e sono parecchi)
Non sono neppure gruppi così riservati, visto che hanno migliaia di iscritti e non appena entri in contatto con un unstoppable e fai domande sul lavoro di venditore, il venditore unstoppable ti fa accedere a quei gruppi a guardare gli assegni per invogliarti a entrare in attività. (questo sistema è nelle linee guida di Unstoppable)
Invitano a fare il recupero crediti, controllando non solo che i propri clienti siano in regola con i pagamenti MA ANCHE QUELLI DEI COLLABORATORI. A parte che il recupero crediti dovrebbe essere competenza dell’azienda, E’ VIETATO, nel recupero crediti, METTERE AL CORRENTE TERZE PERSONE DELLA SITUAZIONE DEBITORIA DI QUALCUNO.
Gli upline come fanno a sapere se i clienti di altri venditori non hanno pagato le rate? Semplice. TUTTO IL TEAM accede direttamente ai tabulati delle loro linee sotto, vedendo se hanno pagato nonché a tutti i dati personali (i numeri li passa personale dell’ufficio).
Quindi sappiate che se comprate da maria, anche Giuseppina, Francesca, Antonia etc.. sapranno se pagate e dove abitate, oltre al vostro cellulare. Questa è la politica dell’azienda in fatto di privacy.
Alcune mi stanno scrivendo dicendo che sono state invitate a chiamare per il recupero crediti fingendosi avvocati di juice plus e in altri casi ha chiamato perfino il marito delle loro up. (di una nota up che vive a Tenerife) Roba DA MATTI.
Infine, è richiesta l’esclusiva: nel network marketing puoi lavorare solo con loro. (perché?)
La perla: dopo aver detto di fare una serie di cose non consentite dalla legge e dal codice etico Avedisco, scrivono “rispettate il codice Avedisco”.
Ah, dimenticavo. Come si nota, il regolamento unstoppable è firmato da Paolo Meucci, Stefano Orrù, Andrea Orrù.
Attendiamo spiegazioni. Per ora, manco mezza parola. (che si debba diventare “cliente” per diventare venditori, è una frase che si legge anche in un documento ufficiale di Nsa/Juice plus allegato)
Firmato
La ladra di sogni. Sì, il sogno di arricchirsi con pratiche scorrette. (loro chiamano “ladri di sogni” chiunque cerchi di aprire il vaso di Pandora, notate bene)
#one_simple_change
Nei giorni successivi, la Lucarelli pubblica tre approfondimenti in merito ai fatti Juice Plus. I giornali riprendono la notizia, e questo clamore porta ad un bombardamento mediatico e social dei distributori citati direttamente o indirettamente nella vicenda.
Novembre 2018 – Juice Plus venduta ad Altamont Capital.
La proprietà decide di vendere l’azienda di network marketing ad una società di investimenti, la Altamont Capital, per un miliardo e mezzo di dollari.
Dicembre 2018 – Lucarelli vince in tribunale.
In seguito al polverone, alcune distributrici Juice Plus querelano Selvaggia Lucarelli, con procedura d’urgenza e richiesta di risarcimento. Il tribunale dà però ragione alla Lucarelli, poiché il reato di fatto non sussiste, trattandosi di diritto di cronaca e diritto di satira.
[Qui la notizia su Umbria24] – [Qui un approfondimento]
Aprile 2019 – Agcm sanziona Juice Plus.
Con un comunicato diffuso ad aprile, l’AGCM dichiara di aver concluso a fine marzo il procedimento istruttorio nei confronti delle società Juice Plus operanti in Italia e in Europa , optando per una sanzione di un milione di euro.
Testo del comunicato stampa:
Il 27 marzo 2019 l’Autorità ha concluso un procedimento istruttorio nei confronti delle società The Juice PLUS+ Company Srl, The Juice PLUS+ Company Ltd, The Juice Plus+ Company Europe GmbH, The Juice Plus+ Company LLC, accertando che le stesse commercializzano integratori alimentari e prodotti sostitutivi dei pasti a marchio JuicePlus+ con modalità di promozione ingannevoli e non trasparenti attraverso il canale social media marketing Facebook, in violazione del Codice del Consumo .
In particolare, il procedimento ha riguardato due profili: innanzitutto, la strategia di vendita adottata da JuicePlus incentiva la condivisione di esperienze di consumo non necessariamente autentiche. Nello specifico, è stata esaminata una forma di marketing occulto realizzata principalmente tramite pagine e gruppi segreti Facebook, consistente nel non rendere palese che i venditori dei prodotti JuicePlus agiscono nel quadro della propria attività commerciale, i quali, al contrario, si presentano falsamente sotto la veste di consumatori.
In secondo luogo, è stata accertata l’ingannevolezza delle informazioni diffuse con riguardo alle caratteristiche principali dei prodotti e dei risultati che si possono attendere dal loro utilizzo, soprattutto in termini di efficacia dimagrante e curativa, promettendo che con l’assunzione dei prodotti in esame sia possibile guarire da talune patologie o ottenere notevoli cali ponderali in poco tempo.
Inoltre, l’Autorità ha osservato che in un contesto virtuale, l’assenza degli elementi caratterizzanti l’interazione consumatore-venditore richiede ai professionisti di adottare tutte le misure necessarie per evitare le confusioni di ruolo e, dunque, comportamenti scorretti da parte dei venditori affiliati. Di conseguenza, JuicePlus avrebbe dovuto esercitare una specifica cautela nelle indicazioni date ai propri affiliati ed effettuare un controllo esteso del loro operato, con l’applicazione di sanzioni disincentivanti.
Pertanto, l’Autorità ha ritenuto che la pratica commerciale descritta risulti scorretta ai sensi degli artt. 20, 21, 22 comma 2 e 23, comma 1, lett. aa) del Codice del Consumo e ha sanzionato le società coinvolte per un milione di euro.
Nel corso del procedimento, l’Autorità si è avvalsa della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Roma, 15 aprile 2019
[Qui il PDF del provvedimento]
Aprile 2019 – Juice Plus sospende il suo “numero 1” in Europa.
A seguito della sanzione, Juice Plus, con un comunicato a firma di Rosita Brambillasca, direttrice vendite Juice Plus responsabile per l’Italia, pubblica sulla sua pagina l’annuncio di una sospensione dei vertici, di Unstoppable Generation per 30 giorni.
Oggi abbiamo preso la difficile ma importante decisione di sospendere i nostri rapporti di partnership con alcuni leader del business Juice Plus + in Italia.
Questa decisione è solo una parte della nostra risposta all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) nei confronti di Juice Plus+ che riguarda alcune attività online in Italia.
Il problema riguarda non solo le comunicazioni e le pratiche non conformi di questi franchise partner, ma anche la loro riluttanza a modificare le loro pratiche nonostante mesi di consapevolezza del problema.
Come azienda, dobbiamo prendere tutte le misure possibili per garantire la protezione della fiducia delle persone nel nostro brand, nella nostra attività e nella stragrande maggioranza dei nostri franchise partner che cercano di seguire le nostre regole e rappresentare The Juice Plus + Company con onestà e integrità mentre adempiono alla nostra missione di ispirare uno stile di vita salutare in tutto il mondo.
Dal momento in cui siamo stati informati del procedimento da parte dell’AGCM, abbiamo lavorato diligentemente per analizzare e comprendere al meglio i metodi operativi dei partner e implementare misure per affrontare le preoccupazioni sollevate dall’AGCM.
Molti di voi ci hanno aiutato in questo sforzo e molti di voi hanno sostenuto i nostri sforzi in tal senso. È necessario sospendere i nostri rapporti di collaborazione con coloro che non si sono allineati.
Comprendiamo che la situazione in Italia potrebbe aver spinto alcuni di voi a mettere in dubbio il proprio futuro con Juice Plus+. Speriamo che questo nostra scelta ti rassicuri sul fatto che The Juice Plus + Company continua a dedicarsi alla conduzione della propria attività in modo onesto e diretto e a supportarti pienamente come Franchise Partner di Juice Plus+.
Ci sarà sempre una casa per te in Juice Plus+.
Ora che abbiamo affrontato questi problemi, il futuro della nostra attività in Italia appare luminoso.
Offriamo prodotti eccellenti e una straordinaria opportunità di business che non richiede esagerazioni o false dichiarazioni. Abbiamo migliaia di clienti soddisfatti e partner impegnati per fornire una solida base per la nostra crescita futura.
Grazie per il vostro supporto nell’assicurare il nostro futuro successo in Italia e in tutta l’area EMEA, e presentando i nostri prodotti e le nostre attività nel modo più onesto e trasparente possibile.
I tuoi team Corporate Leadership Global e EMEA sono qui per supportarti ora e in futuro in tutti i modi possibili e per rispondere a qualsiasi domanda.
(Nota bene: il 20 agosto la pagina è stata intestata a “Fabio Fiorellino Brambillasca”, direttore regionale per il Sud Europa di Juice Plus, ma ad aprile risultava a nome di “Rosita Brambillasca”, direttrice vendite di Juice Plus)
La sospensione si concluderà con l’allontanamento volontario di Paolo Meucci, per anni numero 1 di Jiuce Plus in Europa, e dei fratelli Stefano e Andrea Orru, come comunicato dal sito “Business For Home”, e come confermato anche sui loro profili Facebook in post e video dedicati (non inseriamo link ai loro profili per motivi di Privacy).
A questo post, segue comunicato ufficiale sul sito ufficiale Juice Plus:
ACCERTATE IRREGOLARITÀ CIRCA LA COMUNICAZIONE DEI PRODOTTI E LA SUPERVISIONE DELLE ATTIVITÀ DEGLI INCARICATI SUL WEB
In relazione alla recente decisione dell’Autorità garante della concorrenza (AGCM), Juice Plus+ chiarisce che l’azienda monitora in maniera costante che il materiale prodotto dai Franchise Partner, veri e propri incaricati alle vendite, rispetti le regole di condotta dell‘azienda. Juice Plus+ ha sempre condannato i comportamenti che violano le norme aziendali, così come le pratiche scorrette di vendita del prodotto che, quando dimostrate, sono sempre state punite.
Abbiamo ammonito, sanzionato o allontanato persone il cui comportamento si è rivelato non in linea con le linee guida dell’azienda. Juice Plus+ sta valutando la decisione presa dall’AGCM e deciderà quanto prima i prossimi passi, al fine di far accertare la legittimità dell’operato dell’Azienda.
Settembre 2019 – Che fine ha fatto Unstoppable Generation?
Dopo essere stati additati come capri espiatori, hanno preferito sospendere ogni forma di collaborazione con Juice Plus, e ripartire con un’altra azienda di network marketing, la Ariix.
Settembre 2019 – Che fine ha fatto Juice Plus?
Non abbiamo ancora aggiornamenti ufficiali su quanto accaduto in Juice Plus dopo la vicenda.
Da BFH apprendiamo che il fatturato per l’anno 2017 è stato di 730 milioni di euro, e nel 2018 è calato di 50 milioni, scendendo a 680 milioni, con una perdita di fatturato attorno al 7%.