ViSalus nei guai negli Stati Uniti. Rischia quasi 1 miliardo di multa.

ViSalus di recente, è finita di nuovo nei guai negli Stati Uniti, a causa di una campagna di marketing che avrebbe violato la legge sulla privacy.

Rischia quasi 1 miliardo di multa, e il processo è ancora in corso.

ViSalus, per chi non lo sapesse, è un’azienda di network marketing attiva nel settore dell’integrazione.

Già sotto i riflettori a causa d varie vicissitudini legali, non ultimo il patteggiamento in seguito ad una class action con l’accusa di schema piramidale.

E In USA adesso è in corso un’altra Class Action che la vede coinvolta a causa di… un Robot.

Esistono infatti dei centralini automatici, chiamati Robocall, che si occupano di chiamare automaticamente una lista di numeri telefonici.

In pratica, la versione automatizzata dei più famosi “Call Center”.

In passato ne è stato fatto un tale abuso (non era raro negli Stati Uniti, ricevere anche una ventina di chiamate automatiche da aziende diverse), che nel 1991 il governo ha dovuto approvare il “Telephone Consumer Protection Act“, che vieta l’utilizzo dei robocall se non sotto determinate condizioni.

Quale reato ha commesso ViSalus?

Avrebbe dato in pasto ad un Robocall gli 800 mila numeri di telefono di ex distributori ViSalus, durante una campagna di “riattivazione distributori”, durata alcuni giorni.

In pratica, gli ex distributori erano contattati via telefono dal Robot per essere persuasi a riattivare i loro contratti da incaricati (pagando ovviamente la fee annuale).

Non vi sono prove “evidenti” che sia stato effettivamente usato un Robocall, ma il fatto che siano state fatte quasi 2 milioni di telefonate in pochi giorni (e che qualche ex distributore abbia ricevuto anche 4-5 chiamate al giorno per più giorni), sembrerebbe non lasciare spazio a dubbi.

In caso fosse confermato l’abuso, l’azienda sarebbe costretta a pagare una multa di 500 dollari per ogni telefonata non richiesta, per un totale di 925 milioni di dollari.

Il problema qual è? Che ViSalus in USA è passata da un fatturato di 150 milioni nel 2015, a soli 30 milioni nel 2018.

Quindi, la domanda è: una multa del genere potrebbe decretare la morte dell’azienda?

Fonte: Reuters

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