ViSalus patteggia in USA per l’accusa di schema piramidale.

Nel 2015 gli ex distributori ViSalus Timothy Kerrigan, Lori Mikovich e Ryan Valli hanno intentato una causa collettiva (class action) contro Visalus.

Nella loro denuncia, Kerrigan, Mikovich e Valli affermavano che Visalus

“dipendeva più dal reclutamento di distributori che dalla vendita di prodotti a clienti esterni”.

La causa si è conclusa con un patteggiamento, a maggio di quest’anno; alle vittime è stato dato tempo fino ad agosto, di decidere quale opzione scegliere, tra quelle stabilite nel patteggiamento.

(Quello che segue vale se sei registrato come distributore in USA, quindi non si applica in Italia).

Vediamo quali sono gli effetti del patteggiamento sui distributori ed ex distributori che si sentano vittime del sistema.

Come definito nell’accordo, gli affiliati Visalus che si sono iscritti tra il 9 luglio 2008 e il 16 giugno 2019, si qualificano come “partecipanti della class action”.

Per essere riconosciuti come “parte lesa”, e accedere alle garanzie offerte dal patteggiamento, gli ex distributori devono anche aver subito una perdita netta, che viene calcolata come segue:

  • 49 dollari in quote di iscrizione (indipendentemente dal fatto che sia stato acquistato un kit più costoso)
  • più costi di abbonamento a Vi-Net
  • più le quote di rinnovo annuale della licenza, già  pagate
  • meno le provvigioni già ricevute
  • meno il valore dei prodotti gratuiti ricevuti
  • meno il valore degli eventuali Punti VI acquisiti.

Se il calcolo di cui sopra risulta negativo, ti qualifichi come vittima in perdita del sistema.

Le opzioni offerte sono le seguenti:

  • Accettare l’offerta di conciliazione
  • Non accettare l’offerta di conciliazione
  • Opporsi al patteggiamento

Accettare l’offerta di conciliazione.

Se scegli di accettare l’offerta di conciliazione, puoi richiedere denaro o benefici, come rimborso.

Benefici.

L’opzione dei benefici è riservata a chi voglia continuare a fare attività con ViSalus, e prevede:

  • una provvigione del 25% su tutte le vendite effettuate (ordini iniziali e ricorrenti) per 12 mesi;
  • uno sconto del 35% sui prodotti, fino a $1000 (scade dopo 12 mesi;
  • esonero dalla tassa di rinnovo licenza per un anno;
  • biglietti gratuiti per un evento Visalus (da riscattare entro riscattato entro diciotto mesi);
  • un anno di Vi-Net Pro per gli affiliati che già pagano per i servizi, e sei mesi per tutti gli altri.

Per scegliere l’opzione dei benefici, il distributore che accetti l’offerta di conciliazione, non ha bisogno di intraprendere ulteriori azioni.

Contanti.

L’opzione contanti prevede un rimborso una tantum da 25 a 50 dollari (come dici, ti sembra una cifra ridicola? Eh, in USA le class action funzionano così, quando l’azienda sceglie di patteggiare).

Da notare che accettare l’offerta di conciliazione (una delle due opzioni), significherà rinunciare al diritto di citare in giudizio ViSalus in un secondo momento, o partecipare a qualsiasi altra causa futura relativa a reclami simili.

Non accettare l’offerta di conciliazione.

Non accettare l’offerta di conciliazione significa non ottenere né i benefici né il rimborso in contanti di cui sopra. Ti riservi anche il diritto di citare in giudizio ViSalus per rivendicazioni simili o di partecipare in futuro a qualsiasi causa per rivendicazioni simili.

Opporsi al patteggiamento.

Se si pensa che entrambe le opzioni di insediamento siano una stupidaggine, è possibile anche opporsi formalmente al patteggiamento.

Ogni partecipante alla class action che desideri opporsi all’Accordo transattivo può presentare un’obiezione scritta al Tribunale, e inviarne copia al Class Counsel e all’avvocato di ViSalus.

Se il partecipante desidera comparire dinanzi al Tribunale, all’udienza di approvazione finale, deve dichiararlo nell’obiezione scritta, e può essere rappresentato da un proprio legale, se lo desidera.

I dettagli della class action e l’assistenza legale contro ViSalus sono disponibili sul sito web di “Visalus Settlement” (dovrai consultare i dettagli del tribunale).

Gli impegni di ViSalus.

Come anticipato da noi su Facebook in questo post, come azienda, Visalus ha accettato:

  • di pubblicare un listino dei prezzi al dettaglio sul proprio sito web;
  • di chiarire nelle sue Politiche e Procedure che gli acquisti di prodotti da parte degli affiliati sono facoltativi;
  • di smettere di compensare i distributori “principalmente per l’atto di reclutamento o registrazione di altri” distributori;
  • di adottare una politica di rimborso che copra i prodotti per almeno trenta giorni dall’acquisto;
  • di effettuare “pagamenti bonus basati sulle vendite” o “incentivi” basati sui “livelli di vendita ai consumatori finali” (clienti al dettaglio).
  • di non formulare “dichiarazioni false o fuorvianti riguardo a (affiliati) che sono parti di uno speciale accordo di compensazione”;
  • di non rilasciare “dichiarazioni false o fuorvianti in merito al suo rapporto attuale o precedente con Blyth, la famiglia Goergen, o alla sua attività di vendita tra il 2010 e il 2014”;
Ma ecco la nota dolente; Visalus deve limitarsi a fare quanto sopra solo “per un periodo di tre (3) anni”.

In pratica ViSalus e la Corte hanno stipulato un accordo in cui ViSalus si impegna a non comportarsi da Schema Piramidale solo per i prossimi 3 anni.

Fonte: BehindMLM.com

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