Continuano le indagini su OneCoin e Ruja Ignatova

OneCoin sotto indagine per truffa in Germania.

Nonostante gli affiliati OneCoin proseguano incessanti le loro attività di reclutamento nel Mondo, rassicurando i potenziali investitori, l’indagine dell’autorità tedesca su OneCoin prosegue a ritmi serrati.

Gli affiliati OneCoin infatti hanno invaso i forum su internet e i gruppi su Facebook sostenendo che OneCoin sarebbe stata sollevata in Germania da ogni accusa.

Senza però produrre prove reali a sostegno.

Nel tentativo di chiarire la situazione, la testata d’informazione bulgara Capital ha chiesto e ottenuto una risposta direttamente dagli incaricati delle indagini.

Ecco quanto affermato:

“In risposta a una richiesta di Capital, il procuratore generale di Bielefeld, Gerald Rübsam, ha risposto che l’inchiesta è in corso e che non vi è ancora chiarezza sui tempi necessari (alla conclusione dell’indagine).

(Stiamo indagando) su un’associazione organizzata, accusata di:

  • frode
  • riciclaggio di denaro sporco
  • vendite piramidali basate su servizi finanziari senza autorizzazione
  • vendite piramidali basate su servizi di pagamento senza autorizzazione.

L’indagine è condotta contro otto sospettati, principalmente impiegati in una delle società del gruppo OneCoin, registrate in Germania”, ha detto Rübsam, confermando come Ignatova, la CEO di OneCoin, sia una delle sospettate.

“Non abbiamo informazioni su dove Ruja Ignatova si trovi attualmente”, ha aggiunto inoltre, sottolineando che si applica la presunzione di innocenza fino ad una sentenza passata in giudicato.

Le prime notizie su un’indagine in Germania nei confronti di OneCoin erano venute a galla nel maggio del 2017.

All’incirca nello stesso periodo, la Ignatova si era resa irreperibile agli stessi distributori/investitori, ed era scomparsa.

Da allora, non è stata più vista in pubblico.

Come nel caso delle indagini tedesche, i distributori disperati di OneCoin hanno escogitato ogni sorta di scusa per giustificare la scomparsa di Ignatova.

Le scuse più comuni sono che Ignatova:

  • sarebbe in congedo per maternità;
  • sarebbe in congedo di maternità prolungato;
  • sarebbe dedicando tutto il suo tempo alla crescita del figlio in un congedo di maternità prolungato;
  • inspiegabilmente non vorrebbe più comparire del pubblico (dopo essersi arricchita con decine di milioni di dollari)
  • sarebbe stata rapita dalla mafia
  • sarebbe prigioniera della mafia
  • sarebbe stata uccisa dalla mafia
  • E così via.

La spiegazione più probabile sarebbe quella che voglia semplicemente nascondersi per evitare la galera.

Fonte: BehindMLM.com

In Bulgaria, India e Kazakistan sono in corso indagini contro la società per l’accusa d frode, e in India 23 persone sono già finite in manette.

OneCoin condannata per truffa in Italia.

In Italia, nell’agosto 2017, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana (AGCM) aveva condannato OneCoin per “Vendita piramidale e promozione ingannevole” e multato la società per 2.595.000 euro.

Di seguito il testo:

L’Autorità Garante della Concorrenza, a conclusione di una sua istruttoria, ha accertato che le modalità utilizzate dalla società One Life Network LTD con l’ausilio di altri professionisti per promuovere l’acquisto della moneta virtuale OneCoins e dei pacchetti formazione venduti in abbinamento con questa fossero scorrette sotto il profilo delle informazioni fornite ai consumatori circa le caratteristiche del prodotto e del suo sistema di vendita con caratteristiche piramidali.

Le condotte in questione sono cessate in Italia a seguito dei provvedimenti di sospensione adottati dall’Autorità prima nei confronti della società ONE NETWORK SERVICES LTD e dei registrants dei siti onecoinsuedtirol.it, onecoinitaliaofficial.it, onecoinitalia.com e poi nei riguardi delle società ONE LIFE NETWORK LTD, Easy Life S.r.l. (all.1 all.2).

In particolare è risultato che l’attività promozionale fosse incentrata sulla promessa che il consumatore, dopo aver acquistato un pacchetto di formazione, potesse ottenere i OneCoins (attraverso un processo di trasformazione della moneta grezza denominato mining) e che successivamente tali monete virtuali avrebbero incrementato il loro valore in ragione della loro diffusione, tutti elementi che non hanno trovato riscontro nel corso del procedimento.

La proposta commerciale di One Life quindi era basata sulla prospettazione, falsa, di ingenti guadagni: ad esempio, l’acquisto del pacchetto da € 27.530 avrebbe consentito di ottenere un controvalore di € 3.000.000 dopo solo due anni dall’adesione al programma.

La diffusione di OneCoin avveniva attraverso un sistema di vendita piramidale dal momento che il reclutamento di nuovi consumatori rappresentava il fine esclusivo dell’attività di vendita e veniva fortemente incoraggiato attraverso il riconoscimento di svariati bonus, unica effettiva e reale remunerazione del programma.

L’acquisto del kit di formazione infatti celava la fee d’ingresso necessaria per entrare nel sistema e convincere altri consumatori della bontà del prodotto. In realtà la criptomoneta OneCoin, di cui non è stato possibile verificare l’esistenza e la consistenza, era il pretesto per un sistema che aveva esclusivamente come obbiettivo (e si sosteneva attraverso) l’inserimento di altri consumatori.

Il procedimento ha permesso di accertare la scorrettezza della pratica sia riguardo alle modalità ingannevoli con le quali erano prospettate le caratteristiche, i termini e le condizioni del prodotto proposto, sia in quanto il sistema integrava una vendita a carattere piramidale annoverata dal Codice del Consumo tra le pratiche commerciali in ogni caso ingannevoli.

Pertanto, alla luce delle numerose evidenze raccolte anche grazie alla preziosa collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza per lo svolgimento di numerosi accertamenti istruttori, l’Autorità ha concluso il procedimento comminando sanzioni nei confronti delle società ONE LIFE NETWORK LTD (€ 2.000.000), ONE NETWORK SERVICES LTD (€ 500.000), Easy Life S.r.l. (€ 80.000), nonché nei confronti dei registrants dei siti onecoinsuedtirol.it, onecoinitaliaofficial.it, onecoinitalia.com. (€ 5.000 ciascuno).

Se sei un investitore di OneCoin o vuoi aggiungere un tuo pensiero, lascia pure la tua opinione nei commenti qui sotto.

 

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