Dopo i guai in Cina, Jeunesse sarebbe in vendita?

Da oltre un anno, ormai, girano voci insistenti sul fatto che l’intera azienda Jeunesse Global sia “in vendita”, disponibile al miglior offerente.

Anche i recenti licenziamenti, in Italia e nel mondo, e l’abbandono di diversi Diamanti della rete vendita, non sembrano poter smentire la situazione.

Il fatturato e gli utili di Jeunesse.

Nonostante gli utili dichiarati nel 2021 da Jeunesse Global, secondo il sito Zippia, siano stati di oltre 83 milioni di dollari, il calo di fatturato dal 2018 prosegue senza sorprese, come testimonia anche il sito “Business For Home“:

Fonte: BFH.

Su questo crollo del 49% dal 2018 (-38% dal 2020), sembrano pesare come macigni soprattutto le disavventure occorse a Jeunesse in Cina.

Le disavventure di Jeunesse in Cina.

Nel 2020, il telegiornale della TV di Stato “CCTV News” ha rivelato due presunti grandi casi di contrabbando transfrontaliero di prodotti Jeunesse, per un valore rispettivamente di 4 e 1,5 miliardi di yuan (590 milioni e 221 milioni di dollari).

Cifre che, come confermato dall’azienda, rendevano la Cina il più grande mercato di Jeunesse.

I tre dirigenti principali delle operazioni di Jeunesse in Cina, tra cui il presidente di “Greater China” Li “Robin” Weixing, sono stati arrestati nel luglio 2019.

Questa la notizia, come data sull’emittente nazionale cinese CCTV:

Il 16 gennaio, il telegiornale della CCTV ha riferito che l’Ufficio doganale anti-contrabbando della regione di Guangzhou Nansha ha stroncato un grande caso di contrabbando di commercio elettronico transfrontaliero.

Attraverso l’e-commerce e il commercio tradizionale, la banda di contrabbandieri avrebbero a più riprese introdotto illegalmente prodotti Jeunesse per un valore totale di circa 700 milioni di dollari, equivalenti a oltre 4 miliardi di yuan.

Venticinque sospetti, tra cui Robin Lee, Presidente di Jeunesse Greater China e Taiwan, sono stati arrestati e sul posto sono stati sequestrati 4,84 milioni di scatole di merce, per un valore di oltre 2 miliardi di yuan.

Allo stato attuale, il caso è stato trasferito dal dipartimento anti-contrabbando alla procura per essere esaminato e perseguito, secondo la legge.

L’azienda Jeunesse si occupa principalmente di prodotti per la salute a base di resveratrolo, cosmetici e altri prodotti cosiddetti “anti-invecchiamento”, prodotti che però non hanno ottenuto la licenza di vendita in Cina.

Nel 2015, Jeunesse ha registrato una società di biotecnologie a Shanghai con l’obiettivo di gestire le proprietà intellettuali, ma non la vendita di prodotti.

Per far arrivare i suoi prodotti sul mercato cinese continentale, Jeunesse ha affidato l’azienda alla Hong Kong Tianyi Logistics sotto forma di pacchetto fiscale. Hong Kong Tianyi Logistics ha quindi contattato Guangzhou Ruizang Trading Co Ltd per importare la merce secondo un modello di e-commerce transfrontaliero.

La Guangzhou Ruizang Trade Co., Ltd. avrebbe ottenuto le licenze necessarie per le importazioni con mezzi illegali, mentre la Hong Kong Tianyi Logistics Company si occupava di consegnare le merci ai clienti cinesi di Jeunesse.

Inoltre, il prezzo del succo “Reserve” dichiarato alla dogana era di 50 RMB (circa 7 euro) a confezione, mentre il prezzo effettivo praticato ai clienti nazionali era di oltre 600 RMB (circa 88 euro) a confezione, con enormi profitti derivanti dal mancato versamento degli oneri doganali.

È stato stabilito ad esempio che il succo “Reserve” non garantisce nemmeno i benefici per la salute di tipo “antiossidante” e “anti-invecchiamento” che erano stati presumibilmente pubblicizzati, il che configura anche una violazione per “pubblicità ingannevole”.

Secondo i dati diffusi da Jeunesse, le vendite globali nel 2018 sono state di 1,46 miliardi di dollari, di cui 1 miliardo di dollari nel solo mercato cinese.

Fonte: Business Reputation.

Secondo quanto riferisce un altro giornale, “Knowledge Economy”, gli altri due leader cinesi di Jeunesse arrestati dalla polizia cinese, sarebbero  Zhao e Wang.

Lo stato attuale e/o l’esito di questi casi non sono ancora chiari.

KE riferisce che a seguito di questi sviluppi:

la sede centrale di Jeunesse negli Stati Uniti ha annunciato che non opererà più nella Cina continentale.

Ho cercato la fonte di questo annuncio ma non l’ho trovato.

Presumo che sia stato pubblicato in cinese.

KE riferisce che, nonostante le pratiche commerciali di Jeunesse siano state ritenute illegali e siano state ampiamente pubblicizzate come tali dai media cinesi, i promotori continuano a promuovere l’attività nel Paese.

In queste circostanze, c’è ancora un gran numero di distributori Jeunesse che, consapevoli di tutto, fanno finta di niente e continuano a commercializzare Jeunesse come una piattaforma imprenditoriale attraverso la quale realizzare i propri sogni.

Questi distributori considerano “traditori” coloro che non sono disposti a continuare a promuovere Jeunesse, arrivando a maltrattarli verbalmente e ad aggredirli.

Ke conferma che Jeunesse non ha una licenza di vendita diretta in Cina e i suoi prodotti non sono approvati per la vendita o la distribuzione in quel paese.

Sembra che Jeunesse abbia fatto circolare per la prima volta la sua intenzione di registrarsi in Cina già nel 2012.

Ma ciò non sia avvenuto nonostante tre tentativi ufficiali.

Secondo l’Ufficio doganale di Guangzhou per la lotta al contrabbando, i prodotti di Jeunesse non hanno ottenuto le corrispondenti autorizzazioni alla vendita di prodotti alimentari, medicinali e sanitari in Cina, per cui possono entrare in Cina solo per contrabbando.

Tutto questo potrebbe essere avvenuto all’insaputa di Jeunesse?

Sebbene Jeunesse non sia in grado di tracciare le vendite individuali fi prodotti venduti al dettaglo da terzi, può certamente tracciare i grandi ordini dei suoi prodotti.

Possibile che oltre un miliardo di prodotti abbia attraversato la frontiera, all’insaputa dell’azienda madre, considerando che le vendite in Cina costituivano all’epoca dei fatti, oltre il 65% delle vendite totali nel mondo?

Nelle interviste con i nostri reporter, i distributori Jeunesse hanno ammesso che le vendite sul mercato cinese rappresentano oltre il 70% della performance globale di Jeunesse.

Jeunesse trae profitto dalla vendita di questi prodotti. Non importa se vengono sequestrati o meno: Jeunesse otterrà comunque un guadagno.

È chiaro che, sebbene Jeunesse abbia una società nella Cina continentale, le sue operazioni di mercato non sono gestite da questa società.

Jeunesse sostiene invece di essere una piattaforma di e-commerce transfrontaliera che ha permesso ai distributori di registrarsi e reclutare membri sul sito web statunitense di Jeunesse.

Dopo aver fornito i dettagli per il pagamento e la spedizione, Jeunesse spedisce i prodotti a Hong Kong. I prodotti vengono poi trasferiti ai distributori e ai membri nel continente attraverso la logistica di terzi.

Ciò non solo solleva il sospetto di contrabbando ed evasione fiscale, ma anche che le transazioni tra Jeunesse e i suoi distributori (nel continente) eludano completamente il sistema fiscale cinese.

In ogni caso, è piuttosto improbabile che l’azienda Jeunesse non ne sia a conoscenza.

A titolo di riferimento, chi viene sorpreso a contrabbandare prodotti Jeunesse in Cina rischia una pena detentiva fino a dieci anni. Per quanto riguarda le aziende, la sanzione fiscale è calcolata da una a cinque volte l’importo delle imposte dovute.

Ad oggi non mi risulta che Jeunesse abbia commentato pubblicamente il sequestro o l’arresto di Robin Lee da parte del governo cinese. Almeno non in inglese.

Questa è la genialità di Jeunesse: Quando si verifica un problema, i distributori e il management cinese si prendono la colpa. Tutto ciò che Jeunesse vuole sono i risultati delle vendite.

Non sorprende quindi che insistano sul fatto che l’azienda non ha mai operato nel mercato cinese continentale.

Sorprende che Robin Lee, che ricopre il ruolo di presidente della “Greater China” per Jeunesse, sia ancora presente sul sito web dell’azienda.

La fonte di questo articolo è il giornale cinese online “Knowledge Economy”. 

Link alla Fonte: Knowledge Economy

Jeunesse Global in vendita?

A fronte di tutto ciò, le voci sulla volontà della dirigenza di vendere l’azienda al miglior offerente si fanno sempre più insistenti.

L’azienda è intestata alla co-fondatrice Wendy Lewis, ed è

Secondo voci di corridoio provenienti dai dipendenti…

Al momento, i due coniugi (e fondatori dell’azienda) starebbero iniettando fondi prelevandoli direttamente dal loro patrimonio personale, ogni mese, per tenere a galla l’azienda fino a quando non riusciranno a trovare un finanziatore esterno.

A quanto pare, l’azienda si trova in gravi difficoltà finanziarie e sta cercando un acquirente, o almeno degli investitori.

La buona notizia è che pare ci siano già delle multinazionali interessate a rilevare l’intero pacchetto aziendale.

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