Pruvit denunciata per derivati del petrolio nei Chetoni.

Una causa collettiva intentata il 5 giugno in California afferma che Pruvit utilizzerebbe nei suoi integratori di chetoni, un aroma derivato dal petrolio.

L’accusatrice: Deana Lozano.

Una causa legale intentata il 5 giugno in California, ha sollevato gravi accuse nei confronti dell’azienda Pruvit.

Deana Lozano, una consumatrice dei chetoni Pruvit, si è dichiarata “amministratrice sanitaria e atleta dilettante… che assume solo ingredienti naturali e evita gli aromi e gli ingredienti artificiali”. La signora Lozano sostiene di aver acquistato una bustina di Keto//OS Nat dal sito web di Pruvit il 4 aprile 2023.

L’accusa: falsa etichettatura e pubblicità ingannevole.

La signora Lozano afferma che l’etichetta frontale dei prodotti Pruvit, sia sulla scatola che sugli articoli confezionati singolarmente al loro interno, dichiara in modo prominente che i prodotti non contengono “aromi artificiali”.

Tuttavia, secondo la causa legale, queste affermazioni sono false. I prodotti sono aromatizzati utilizzando un aroma artificiale, l’acido DL malico, derivato da petrochimici.

La signora Lozano afferma che Pruvit utilizza l’acido DL malico derivato da petrochimici nei suoi prodotti per creare un sapore dolce e aspro, ma nel suo marketing sosterrebbe il contrario, mescolando aromi naturali e artificiali, contraffacendo i prodotti e ingannando i consumatori.

Secondo la causa legale, l’etichettatura inaccurata di Pruvit costituisce una violazione del Food, Drug and Cosmetic Act (Legge sugli Alimenti, Farmaci e Cosmetici) e dello Sherman Food, Drug, and Cosmetic Law della California.

Gusti specifici citati nella causa.

Deana Lozano ha citato i seguenti gusti di Keto//OS Nat che contengono acido DL malico:

  • Maui Punch,
  • Heart Tart,
  • Blueberry Acai,
  • Hibiscus Lemonade
  • Berry Blue.

Sebbene esista una forma di acido malico di origine naturale estremamente costosa, la signora Lozano sostiene che i risultati di un laboratorio indipendente hanno confermato che l’acido malico di Pruvit fosse sintetico.

Petrochimici nel processo di produzione.

Questo tipo di acido malico viene prodotto in impianti di petrochimica utilizzando benzene o butano, componenti della benzina e del liquido per accendini, rispettivamente.

Tale processo implica una serie di reazioni chimiche, alcune delle quali coinvolgono precursori chimici e sottoprodotti altamente tossici.

Azioni legali contro Pruvit.

Deana Lozano intende rappresentare tutti i consumatori che hanno acquistato prodotti Pruvit contenenti acido DL malico.

La signora afferma che tutti i consumatori appartenenti a questa categoria hanno subito un danno economico simile a causa delle false rappresentazioni dell’azienda.

Nella sua causa legale, Lozano ha citato Pruvit per otto capi di accusa, tra cui:

  • violazione del Texas Deceptive Trade Practices Act,
  • violazione del Codice delle Professioni e degli Affari della California (condotte sleali, fraudolente e illegali),
  • violazione del California Consumer Legal Remedies Act,
  • arricchimento senza giusta causa
  • e violazione di garanzia espressa.

La signora Lozano chiede un’ingiunzione, danni e la restituzione dei profitti o il rimborso.

Pruvit e LaCore Enterprises.

Pruvit e la sua società madre, LaCore Enterprises, hanno sede in Texas. LaCore Enterprises è di recente diventata nota nel mondo del network marketing per aver acquistato in Italia Jeunesse Global.

Tuttavia, questa non è la prima volta che Pruvit si trova coinvolta in controversie relative agli ingredienti dei suoi prodotti in California.

Nel 2020, Environmental Research Center, una società no-profit, ha citato in giudizio Pruvit per l’uso di piombo nei suoi prodotti.

La causa si è conclusa con un accordo transattivo di 400.000 dollari raggiunto nel dicembre 2021.

In conclusione.

La causa legale intentata da Deana Lozano contro Pruvit solleva gravi preoccupazioni sull’etichettatura e gli ingredienti utilizzati nei prodotti dell’azienda. I consumatori meritano informazioni accurate e oneste sui prodotti che acquistano. Si tratta di una questione di fiducia e trasparenza, nonché della salute e del benessere dei consumatori stessi.

Fonti:

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