Deloitte sbugiarda myWorld e nega la valutazione da un miliardo di dollari.

Ennesima bugia di Hubert Freidl: Deloitte nega di aver dato a Lyoness un miliardo di dollari di valutazione.

In un recente webinar targato Lyoness, Hubert Freidl ha affermato che la società di valutazione Deloitte, avrebbe garantito per Lyoness un valore in Borsa di oltre un miliardo di euro nel giro di pochi anni.

La prima valutazione del progetto blocktrade, infatti, si aggirerebbe intorno ai 200 milioni di euro, da quanto spiegato nel webinar.

Uno studio che segue diverse migliaia di vittime dello schema ponzi Lyconet, ha quindi contattato Deloitte per la conferma, ottenendo come risposta: “non ne sappiamo nulla“.

Tutte le affermazioni sulla valutazione fatte da Freidl, quindi, sembrano essere l’ennesima bugia basata sull’abuso dei marchi di grandi aziende.

Un’abitudine alla mistificazione a cui il marketing dei promoter di questo Ponzi ci hanno ormai abituato.

Ovvio che quest’abuso è parte dei piani recentemente annunciati da Lyoness di quotarsi in Borsa.

A tale scopo, l’azienda vende azioni virtuali, illegali, dalla metà dell’anno scorso.

Ricordiamo infatti che Lyoness non è registrata per offrire titoli in nessuna giurisdizione, né ha ottenuto le licenze necessarie, da alcun Governo, tantomeno dall’Italia.

Come parte del tentativo di frodare le vittime sui titoli in vendita, Freidl ha proclamato agli investitori affiliati che Lyoness raggiungerà un valore in Borsa “superiore al miliardo in 30 mesi”.

Questo valore, a detta di Freidl, si baserebbe su un’analisi fatta da Deloitte.

Che, in una recente dichiarazione fatta a BE Conflict Management, ha negato la collaborazione. Deloitte afferma infatti:

Nessuna entità Deloitte ha alcuna relazione con il gruppo myWorld, in merito a qualsivoglia presunta IPO o valutazione del potenziale valore di mercato dell’azienda.

Deloitte afferma inoltre che il loro logo sarebbe stato usato a loro insaputa da Lyoness e Freidl.

Deloitte è una delle più grandi società contabili del mondo.

L’azienda impiega infatti oltre 300.000 dipendenti e nel 2020 ha generato oltre 47,6 miliardi di dollari di fatturato.

Grazie ad affermazioni ingannevoli simili, e all’endorsement di personaggi pubblici, come Gianluca Vacchi, Lyconet ha recentemente goduto di una risurrezione in Italia.

Dopo essere stata vietata a livello nazionale nel 2019, la seconda vita di Lyoness ha visto i regolatori emettere un’altra multa di 3 milioni di euro, stangata che ha contribuito al successivo crollo del reclutamento Lyoness in Italia.

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Fonti:

BehindMLM

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